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23 settembre 2015

I titoli originali di Stephen King modificati nelle versioni italiane

E' del 1978 ad opera della Sonzogno il primo caso di titolo stravolto rispetto all'originale americano. Si tratta di Shining, uscito nel '77 negli Usa col titolo The Shining e pubblicato nella sua prima edizione col titolo Una splendida festa di morte. In redazione non si volevano azzardare a tradurlo alla lettera (anche perchè "La luccicanza" era proprio orrendo...) e hanno optato per un'altra soluzione. Salvo poi mutare il titolo definitivamente in Shining dopo il successo clamoroso del film di Kubrick del 1980.



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Nel 1981 esce in Italia l'antologia A volte ritornano, titolo preso da uno dei racconti. Mentre l'edizione americana vede in copertina Night Shift, che riprende il titolo del racconto Secondo turno di notte (Graveyard Shift) che indica un turno notturno oltre la mezzanotte.






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Nel '78 esce negli Usa The Stand, la cui traduzione letterale si può rendere con "La resistenza". Probabilmente gli addetti ai lavori pensarono che in italiano potesse esser scambiato per un libro sulla Resistenza italiana nella Seconda Guerra Mondiale. La traduzione più corretta sarebbe però "Presa di posizione". Alla fine estrapolarono un passo del romanzo in cui si definisce il malefico Randall Flagg "L'ombra dello scorpione di giorno e del gufo di notte". Da qui la decisione de L'ombra dello scorpione.



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Nel 1983 esce Cycle of the Werewolf ("Il Ciclo del Lupo Mannaro") libro illustrato da Berni Wrightson che doveva in origine essere un calendario. In Italia viene pubblicato da Longanesi nel 1986 col titolo Unico indizio la luna piena. Da anni è fuori catalogo e ricercatissimo dai collezionisti.



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Da sempre in Italia col titolo Uscita per l'inferno, questo romanzo scritto sotto lo pseudonimo di Bachman uscì in sordina nel 1981 col titolo Roadwork ("Lavori stradali"), che fa appunto riferimento alla vicenda del protagonista che è costretto a vedersi distrutta la casa per via della costruzione di una nuova autostrada che passa proprio sulla sua abitazione. Gli editori italiani hanno puntato su un titolo più ad effetto.



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Nel 1986 esce in Italia un altro romanzo sotto lo pseudonimo di Richard Bachman: L'occhio del male. Titolo che fa riferimento al "malocchio" che uno zingaro lancia al protagonista: "Dimagra!". Nella versione inglese "Thinner!" ("Più magro", alla lettera). E proprio Thinner è il titolo dell'edizione Usa, che per ragioni estetiche non poteva essere tradotto alla lettera...



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Ossessione è un romanzo del '77 ritirato in seguito dal mercato perchè associato ad alcune stragi nelle scuole americane. Uscì da noi nel 1988, ma il titolo originale è Rage, che corrisponde a "Rabbia", "Collera". In effetti rende meglio il senso del dramma psichico del giovane protagonista, che nella sua follia sfoga la sua rabbia verso la società che lo circonda.



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Curiosità italiana: la Sperling & Kupfer pubblicò inizialmente The Tommyknockers col titolo fittizio Le Creature del Buio, in seguito inserito solo come sottotitolo, temevano forse che la parola fosse troppo ostica da leggere...





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Il primo volume della saga della Torre Nera esce in Italia col titolon L'ultimo cavaliere, espressione usata nel romanzo per riferirsi a Roland, ultimo cavaliere di Gilead. In America il titolo originale è The Gunslinger ("Il pistolero"). Probabilmente pensarono che in italiano si prestasse a facili storpiature e prese in giro...



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Il quarto capitolo della Torre ha come titolo originale Wizard & Glass (alla lettera "Stregone e Cristallo"), che nella versione italiana è diventato La sfera del buio, dato che vede al centro della vicenda la misteriosa sfera rosa di Maerlyn.




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Altro caso recente di titolo snaturato è La leggenda del vento, una storia della Torre Nera uscita nel 2012. L'originale è The Wind Through the Keyhole ("Il vento attraverso il buco della serratura") che, per quanto possa comprendere non sia il massimo nella nostra lingua, riprende un passo preciso del testo del romanzo, ed ha un significato molto profondo.



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L'ultima traduzione italiana che si discosta dall'originale riguarda Finders Keepers (secondo capitolo della trilogia di Mr. Mercedes). L'espressione deriva da un motto anglosassone ("Finders Keepers, Loosers Weepers") che alla lettera significa più o meno "Chi trova tiene, chi perde piange", usato molto tra i ragazzini. In Italia si è optato per Chi perde paga, che è servito a risolvere il problema della traduzione, e il cui senso è comprensibile facendo una deduzione a fine lettura. A mio parere una scelta non molto felice, ma al tempo stesso obbligata.



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