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20 giugno 2015

Charleston: le parole di King dopo la strage in Sud Carolina

Scultura di C.F. Reutersward a New York
Il 18 giugno Dylann Roof, ragazzo bianco di 21 anni, è entrato in una chiesa metodista afroamericana di Charleston (Sud Carolina) e ha aperto il fuoco con una pistola calibro 45 uccidendo 9 persone.
Il ragazzo era già stato segnalato in passato per problemi di droga ed era conosciuto tra gli amici per la sua xenofobia. L'Fbi, per non lasciare nulla al caso, indaga anche su un possibile collegamento con gruppi violenti, ma prevale l'ipotesi che si tratti di un atto autonomo e isolato di uno squilibrato.


Sull'accaduto Stephen King ha espresso alcuni pensieri su Twitter. Lui stesso possiede un'arma e non ha problemi a dire che sarebbero necessarie norme più restrittive sul controllo del possesso delle armi negli Stati Uniti.

Così scrive King su Twitter: "Troppe menti chiuse sul controllo delle armi. Peggio, troppe menti orgogliose di essere chiuse. Intanto il tiro a segno americano resta aperto."



Si ripropone nel continente a stelle e strisce un doppio problema: da un lato il razzismo e dall'altro la libera circolazione di armi. Il Presidente Barack Obama è intervenuto da Los Angeles dicendo che "questo evento ci ricorda come abbiamo ancora molta strada e molto lavoro da fare".

Stephen King ha affrontato personalmente la questione sulla violenza negli Usa nel saggio inedito in Italia uscito in ebook 'Guns', dove spiega anche i motivi che gli fecero prendere la decisione di far ritirare dal mercato il romanzo Ossessione (Rage), a seguito di alcune stragi nelle scuole americane a cui era stato associato il suo libro.



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