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28 giugno 2017

La prima volta che ho letto IT...

Ha tormentato i miei incubi sin da quando avevo circa dieci anni, ma dovette passare almeno un'altra decade prima che assaporassi le pagine di uno dei libri più belli di Stephen King, IT.
Iniziai a leggerlo soltanto ai tempi in cui frequentavo l'università. Precisamente nel settembre del 2006. Ricordo bene il periodo esatto perchè stavo preparando un tediosissimo esame di Diritto del Lavoro. Per circa un paio di settimane la magica storia dei Perdenti di Derry mi tenne compagnia aiutandomi a sopportare più facilmente ore e ore passate sopra a tomi e dispense sui Contratti Collettivi... Dopo pranzo mi sedevo in poltrona e mi sparavo qualche decina di pagine, prima di ributtarmi a capofitto a studiare. Conservo ancora quell'edizione economica del 1995, di quelle col bollino blu "Super Best Seller"; i miei me l'avevano regalata un sabato mattina di un mondo che non c'è più, impietositi dalla luce nei miei occhi che fissavano quella copertina sugli scaffali del supermercato come fosse un bellissimo giocattolo. Restò a prendere polvere per anni, ma alla fine il tempo per "giocarci" è arrivato.



Affrontai la mia prima lettura conoscendo già parte del mondo in cui stavo per avventurarmi. Sono uno di quelli che da piccolo rimase terrorizzato dal clown interpretato da Tim Curry nella miniserie di Tommy Lee Wallace, che non era certo un prodotto eccelso (visto ora con occhi maturi), ma mi ritengo fortunato di averlo scoperto quando ancora la mia fantasia di bambino era in grado di spaventarsi sul serio guardando un qualunque film dell'orrore.

Ed è proprio l'infanzia al centro di questo grande capolavoro di King. Quell'esperienza di vita mentale e fisica avvolta da un incanto e una magia che crescendo perdiamo, inevitabilmente, serbandone da adulti solo un ricordo, spesso assai vago e indefinito.

Leggere IT a vent'anni compiuti credo sia stato, forse, il momento più opportuno, per me. Ho filtrato mentalmente tutte le esperienze infantili di Bill e compagni rivivendo le estati di quando anche io avevo quel tipo di amici che si hanno solo a dodici anni... Con le stesse paure e la stessa sensazione di inadeguatezza. E se i Perdenti costruivano dighe, noi, molto più approssimativamente, progettavamo di realizzare fantomatiche "basi", chissà poi per proteggerci da quale immaginario nemico. Molto probabilmente dal nostro IT, dai nostri demoni senza nome ai quali da bambini viene naturale dare il volto di un mostro.

Lunghi giorni e piacevoli notti

Maurizio Ragusa



5 commenti:

  1. Bel post ;) Io ancora non l'ho letto. Mi sono avvicinata a King da un annetto e lo sto amando. Ora ho in lettura Joyland <3 Presto verrà anche il momento di IT. Mi piacciono un sacco le vecchie edizioni, sto cercando di recuperarle tutte ai mercatini ;)

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    1. Sono sicuro che quando lo leggerai ne resterai estasiata! :)

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  2. Io lo lessi durante il CAR all'alba del mio servizio militare sul finire del 1998.
    L'edizione è proprio quella del 1995 ( purtroppo però con il tempo mi si sono staccate un po' di pagine ), e ci sono così affezionato che nonostante sia ormai vetusta non ho voglia di sostituirla con un'altra più nuova.
    Gran bel post Maurizio. :-)

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  3. Ciao Maurizio, anche quest'anno mi sembrava giusto assegnarti il Liebster Blog Award...per maggiori informazioni ti lascio un link qui sotto:

    http://lastanzadigordie.blogspot.it/2017/06/liebster-blog-award-2017.html

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    1. Ciao, Marco. Ti ringrazio, ma (come lo scorso anno) purtroppo non mi è possibile partecipare. Anche in futuro non avrò il tempo per aderire all'iniziativa.

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