E' del
1978 ad opera della Sonzogno il primo caso di titolo stravolto rispetto all'originale americano. Si tratta di
Shining, uscito nel '77 negli Usa col titolo
The Shining e pubblicato nella sua prima edizione col titolo
Una splendida festa di morte. In redazione non si volevano azzardare a tradurlo alla lettera (anche perchè "La luccicanza" era proprio orrendo...) e hanno optato per un'altra soluzione. Salvo poi mutare il titolo definitivamente in
Shining dopo il successo clamoroso del film di Kubrick del
1980.
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Nel
1981 esce in Italia l'antologia
A volte ritornano, titolo preso da uno dei racconti. Mentre l'edizione americana vede in copertina
Night Shift, che riprende il titolo del racconto
Secondo turno di notte (
Graveyard Shift) che indica un turno notturno oltre la mezzanotte.
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Nel '78 esce negli Usa The Stand, la cui traduzione letterale si può rendere con "La resistenza". Probabilmente gli addetti ai lavori pensarono che in italiano potesse esser scambiato per un libro sulla Resistenza italiana nella Seconda Guerra Mondiale. La traduzione più corretta sarebbe però "Presa di posizione". Alla fine estrapolarono un passo del romanzo in cui si definisce il malefico Randall Flagg "L'ombra dello scorpione di giorno e del gufo di notte". Da qui la decisione de L'ombra dello scorpione.
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Nel
1983 esce
Cycle of the Werewolf ("Il Ciclo del Lupo Mannaro") libro illustrato da Berni Wrightson che doveva in origine essere un calendario. In Italia viene pubblicato da Longanesi nel
1986 col titolo
Unico indizio la luna piena. Da anni è fuori catalogo e ricercatissimo dai collezionisti.
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Da sempre in Italia col titolo
Uscita per l'inferno, questo romanzo scritto sotto lo pseudonimo di Bachman uscì in sordina nel
1981 col titolo
Roadwork ("Lavori stradali"), che fa appunto riferimento alla vicenda del protagonista che è costretto a vedersi distrutta la casa per via della costruzione di una nuova autostrada che passa proprio sulla sua abitazione. Gli editori italiani hanno puntato su un titolo più ad effetto.
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Nel
1986 esce in Italia un altro romanzo sotto lo pseudonimo di Richard Bachman:
L'occhio del male. Titolo che fa riferimento al
"malocchio" che uno zingaro lancia al protagonista: "Dimagra!". Nella versione inglese "Thinner!" ("Più magro", alla lettera). E proprio
Thinner è il titolo dell'edizione Usa, che per ragioni estetiche non poteva essere tradotto alla lettera...
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Ossessione è un romanzo del
'77 ritirato in seguito dal mercato perchè associato ad alcune stragi nelle scuole americane. Uscì da noi nel
1988, ma il titolo originale è
Rage, che corrisponde a "Rabbia", "Collera". In effetti rende meglio il senso del dramma psichico del giovane protagonista, che nella sua follia sfoga la sua rabbia verso la società che lo circonda.
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Curiosità italiana: la Sperling & Kupfer pubblicò inizialmente
The Tommyknockers col titolo fittizio
Le Creature del Buio, in seguito inserito solo come sottotitolo, temevano forse che la parola fosse troppo ostica da leggere...
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Il primo volume della saga della Torre Nera esce in Italia col titolon
L'ultimo cavaliere, espressione usata nel romanzo per riferirsi a Roland, ultimo cavaliere di Gilead. In America il titolo originale è
The Gunslinger ("Il pistolero"). Probabilmente pensarono che in italiano si prestasse a facili storpiature e prese in giro...
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Il quarto capitolo della Torre ha come titolo originale
Wizard & Glass (alla lettera "Stregone e Cristallo"), che nella versione italiana è diventato
La sfera del buio, dato che vede al centro della vicenda la misteriosa sfera rosa di Maerlyn.
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Altro caso recente di titolo snaturato è
La leggenda del vento, una storia della Torre Nera uscita nel
2012. L'originale è
The Wind Through the Keyhole (
"Il vento attraverso il buco della serratura") che, per quanto possa comprendere non sia il massimo nella nostra lingua, riprende un passo preciso del testo del romanzo, ed ha un significato molto profondo.
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L'ultima traduzione italiana che si discosta dall'originale riguarda
Finders Keepers (secondo capitolo della trilogia di
Mr. Mercedes). L'espressione deriva da un motto anglosassone (
"Finders Keepers, Loosers Weepers") che alla lettera significa più o meno
"Chi trova tiene, chi perde piange", usato molto tra i ragazzini. In Italia si è optato per
Chi perde paga, che è servito a risolvere il problema della traduzione, e il cui senso è comprensibile facendo una deduzione a fine lettura. A mio parere una scelta non molto felice, ma al tempo stesso obbligata.
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