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23 aprile 2016

Richard Bachman: chi e perché

Stephen King pubblicò per la prima volta con lo pseudonimo di Richard Bachman nel 1977 (Ossessione). 

In seguito, sotto lo stesso nome, sono usciti La lunga marcia (1979), Uscita per l'inferno (1981), L'uomo in fuga (1982), L'occhio del male (1984), I vendicatori (1996) e Blaze (2007).



Il vero nome dell'autore alla lunga è venuto a galla, un po' perché i libri erano dedicati a persone vicine a King e un po' perché nelle storie erano rinvenibili richiami sospetti; e ovviamente, di fatto, il nome di Stephen King compariva sui documenti riguardanti i diritti d'autore.

Lo Zio ha affermato di aver scritto per un periodo sotto falso nome per "raffreddare un po' l'atmosfera, per fare qualcosa nelle vesti di qualcuno che non fosse Stephen King".

E il Re non ha lasciato nulla al caso, ha creato una vera e propria personalità e una storia con cui sorreggere la falsa foto di Bachman sulla quarta di copertina de L'occhio del male e la falsa moglie (Claudia Inez Eschelman) a cui il libro è dedicato.

Richard Bachman è nato a New York e ha trascorso dieci anni nella marina mercantile, dopo quattro anni nella guardia costiera. Si stabilì nel New Hampshire dove scriveva la notte, mentre di giorno si occupava della sua modesta fattoria. I Bachman avevano un unico figlio maschio, morto annegato in un pozzo a 6 anni. Tre anni prima, alla base del cervello di Bachman era stato trovato un tumore, rimosso poi chirurgicamente. Nel febbraio 1985 è 'morto' all'improvviso, il giorno in cui il Daily News di Bangor ha resa pubblica la vera identità di Bachman.

R. Manuel

A prestare il volto a Bachman ci ha pensato Richard Manuel, un amico dell'agente di Stephen King dell'epoca, Kirby McCauley.

La scelta del nome Richard è un omaggio allo pseudonimo di Donald E. Westlake (Richard Stark); mentre il cognome Bachman è ispirato al gruppo Bachman-Turner Overdrive, una rock band che King ascoltava all'epoca in cui il suo editore gli aveva chiesto di scegliersi un nome.

Inizialmente i romanzi di Bachman non ebbero successo, finirono tra i tascabili degli espositori dei supermercati, ma a King andava bene così, voleva che Bachman mantenesse un basso profilo.

L'occhio del male (il quinto libro; Thinner il titolo originale) vendette però un buon numero di copie (28.000) prima che il commesso di una libreria di Washington (a sua volta scrittore) di nome Steve Brown s'insospettisse, si recasse alla Library of Congress e scoprisse il nome di King su un contratto che gli riconosceva i diritti d'autore per i libri firmati da Bachman.

In un articolo comparso il 9 aprile 1985 sul Washington Post, Brown spiegò cosa accadde in seguito: "Un giorno squillò il telefono. 'Steve Brown? Qui Stephen King. Bene, tu sai che io sono Bachman, io so che sono Bachman, cosa vogliamo fare ora? Parliamone' "


A King piace dire che Richard Bachman, sopravvissuto ad un tumore al cervello, è morto infine di una malattia più rara: cancro dello pseudonimo...


CURIOSITA':  King usò solo una volta un altro pseudonimo in occasione della pubblicazione su Cavalier nel '72 del racconto Il quinto quarto (Incubi&Deliri), ossia John Swithen. Nel 'necrologio' di Bachman sulla newsletter di Castle Rock del maggio '85 si parla di John come 'fratellastro' di Richard.


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