Sul Boston Globe un articolo di Stephen King che si rammarica per il posizionamento di una rete protettiva in una parte del Fenway Park, lo stadio dove gioca la squadra di baseball dei Red Sox, di cui lo Zio è tifoso.
"Ho ricevuto una telefonata da un dirigente dei Red Sox di nome Sean Walsh. Voleva dirmi che, a causa di numerosi incidenti durante la stagione 2015, alcune aree del Fenway Park precedentemete aperte al campo stavano per essere chiuse da una rete."
Lo Zio non era pazzo del'idea di doversi spostare, dal momento che i suoi attuali posti sono molto vicini alla casa base, dove si può perfino parlare coi battitori. E inoltre, nota come col passare degli anni i posti diventino un piccolo quartiere, e ci si affeziona ai vicini: "Abbiamo condiviso vittorie e sconfitte", dice King. "Non ho voglia di muovermi da lì. Ho un sacco di ricordi in quei posti. [...] Ora mi toccherà guardare attraverso una rete. Per la mia protezione, mi hanno detto."
Sean Walsh era in sintonia con la riluttanza di King, ma ha precisato che questa misura di sicurezza è stata decisa direttamente dalla MLB, e non dai Red Sox, a causa degli incidenti che in questi anni hanno visto alcune persone ferite anche da pezzi di mazza.
King sottolinea come la federazione si preoccupi tanto di queste reti protettive, ma non faccia nulla contro l'eventualità che un folle entri allo stadio e spari alla gente: "Preferirei che venissero prese misure per rimediare a questo problema."
"Credo che mi terrò i miei posti" - conclude - "ma mi sento male per quella rete..."
[fonte: bostonglobe.com]
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