Si tratta della primissima collaborazione tra i due autori, nata da una proposta del terzogenito di King che ha chiesto al padre di aiutarlo a sviluppare la storia che aveva in mente, destinata a diventare anche una serie tv grazie alla Anonymous Content.
La trama del romanzo riportata dal sito della Sperling & Kupfer:
Dooling è una piccola città fortunata del West Virginia, con una splendida vista sui monti Appalachi e lavoro per tutti. È a Dooling, infatti, che qualche anno fa è stato costruito un carcere all'avanguardia destinato solo alle donne, che siano prostitute o spacciatrici, ladre o assassine, o ancora tutte queste cose insieme. Ed è una di loro, in una notte agitata, ad annunciare l'arrivo della Regina Nera. Per il dottor Norcross, lo psichiatra della prigione, è routine, un sedativo dovrebbe sistemare tutto. Per sua moglie Lila, lo sceriffo di Dooling, poteva essere un presagio. Perché poche ore dopo, da una collina lì vicina, arriva una chiamata al 911, ed è una ragazza sconvolta a urlare nel telefono che una donna mai vista ha ammazzato i suoi due amici, con una forza sovrumana. Il suo nome è Evie Black. Intorno a lei svolazzano strane falene marroni e sembra venire da un altro mondo. Lo stesso, forse, dove le donne a poco a poco finiscono, addormentate da un'inquietante malattia del sonno che le sottrae agli uomini. Un sonno dal quale è meglio non svegliarle.
SLEEPING BEAUTIES
Editore: Sperling & Kupfer
Traduzione: Giovanni Arduino
Prezzo: € 21,90
Pagine: 652
- Opinioni personali vagamente spoilerose -
E' stata un'esperienza di lettura dalla doppia, se non tripla (o addirittura quadrupla) faccia. Superata una iniziale titubanza, dopo le prime 100 pagine è arrivata la svolta, con una narrazione che è finalmente decollata sulla scia di personaggi interessanti e svolte clamorose. A tre quarti, però, un nuovo stallo: non amo troppo le classiche situazioni all'americana dove quando tutto va a ramengo fanno tutti la corsa alle armi. Il finale riscatta tutto, lasciandomi uno strano e ambiguo senso di tenero e malinconico cordoglio, non so come definirlo. E' una sensazione che non ricordo di aver provato in questo preciso modo al termine di un viaggio nelle storie di King. Punto di forza sono le vite dei personaggi che Stephen e Owen hanno descritto. Non è solo un libro sulle donne, ma un libro sulle donne e gli uomini, tutti coi loro difetti e debolezze. A volte piccole, spesso evidenti (soprattutto nei maschi...) Una narrazione pantagruelica che ho apprezzato meno in determinati capitoli troppo descrittivi, ma che acquista autentico splendore in certi picchi quasi poetici quando ammiriamo "l'altro mondo" dove finiscono le donne imbozzolate. Il piacere a tratti altalenante nella lettura non mi spinge a caldo a inserirlo tra i testi che più mi sono piaciuti da subito, tra quelli di King. Ricordo, ad esempio, che appena finii libri come 22/11/'63, Il Miglio Verde (o anche The Dome, che per certi aspetti ha una situazione paragonabile a SB) rimasi consapevole nell'immediato di aver letto qualcosa che mi aveva conquistato. Con SB è successo così solo in parte. Una storia che nella sostanza merita un 9, ma che per alcuni tratti non mi ha convinto nella sua forma. Nel complesso, da Revival in poi lo trovo il libro più significativo partorito dalla (in questo caso più di una) mente kinghiana.
22.11.'63 apre il cuore alla fine. Chiudi il libro e ti ritrovi con gli occhi lucidi ma il sorriso in bocca. Una storia d'amore sovrannaturale. Reale. Bellissima. Romanzo memorabile a mio parere. Uno di quelli moderni che non sfigura accanto alle pietre miliari del passato. L'amore che si muove qui io l'ho paragonato a quello sentito ne Il Talismano.
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