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Presto scattò la scintilla: "Due pensieri non collegati tra di loro, il bullismo degli adolescenti e la telecinesi, mi si presentarono insieme... e mi venne l'idea".
Lo scrittore ricorse ai propri ricordi anche per la caratterizzazione di alcuni personaggi: per la protagonista s'ispirò ad una compagna di classe delle elementari, descritta come "il classico bambino lasciato sempre senza sedia nell'aula di musica, e che finisce spesso per ritrovarsi appiccicato addosso un cartello con su scritto 'colpiscimi forte' ". Per la madre di Carrie si rifece a una donna anziana che lavorava nella lavanderia industriale dove lui prestò servizio per un anno.
Basandosi su queste suggestioni, King scrisse di getto le prime pagine della storia, cestinandole poi senza badarci troppo. Ci pensò la moglie Tabitha a recuperare per caso i fogli appallottolati nella pattumiera. L'idea di una ragazzina perseguitata dalle compagne di classe che usa la telecinesi per vendicarsi le era piaciuta.
Stephen King terminò così il romanzo, riuscì a farlo pubblicare e divenne uno degli scrittori più apprezzati al mondo.
Lunghi giorni e piacevoli notti
Maurizio
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