Potrei iniziare questo post citando l'incipit di 22/11/'63, e dirvi che "non sono un uomo facile alle lacrime" e bla bla bla... Ma non sarebbe vero, e neanche onesto: sarebbe solo un espediente letterario per iniziare in modo figo l'articolo.
Quello che è successo venerdì a Torino va oltre la passione per Stephen King che ci ha riunito tutti al Salone. Non eravamo insieme solo perchè ci piace lo stesso scrittore, c'era qualcosa che andava oltre (o, anzi, veniva "prima"): il volersi bene.
Prima le persone, dopo i libri. "La vita non è un supporto all'arte", lo dice anche lo Zio. E' il contrario. Uno scrittore cosa può trasmettere se non ha assaporato il calice della vita? Un lettore come può bearsi delle pagine più belle della letteratura se recluso tristemente nella solitudine della sua anima?
Il segreto dell'armonia di questo enorme ka-tet kinghiano sta nella verità negli occhi dei suoi componenti. Negli abbracci tra chi non si era mai visto prima nemmeno una volta, ma pareva conoscersi da un'eternità. Nei doni scambiati, cose che un domani "lasceremo indietro", testimonianza di legami indissolubili. Nei sorrisi più larghi, e in quelli più timidi e impacciati.
Una comunione che, in realtà, penso non abbia nulla a che fare coi libri e la lettura in generale. Sì, non è strano quello che affermo. Chi legge non è una persona migliore in quanto tale, affermare il contrario sarebbe una grandissima idiozia. Su facebook sono incappato anche in lettori (o presunti tali) che si sono rivelati esseri abominevoli di una meschinità senza limiti. Dimostrazione che a qualcuno la lettura, forse, fa più male che bene.
Se l'altro giorno c'è stata chimica, non dovete ringraziare solo la passione per i libri del Nostro, ma le persone che siete, o che perlomeno avete dimostrato di essere.
Ho conosciuto per la prima volta amici che associavo solo a un'immagine
in un quadratino, e il cui cuore sconfina ben oltre quel perimetro
ristretto sullo schermo. Chi l'ha detto che i social fanno solo male? Se
non vi avessi conosciuto su internet, forse avrei vagato per gli stand
del Salone senza fare caso a quella signora bionda con la maglietta
bianca, o a quel tizio con gli occhiali e la barba nera... eccetera
eccetera...
Un incontro facilitato dagli squisiti padroni di casa, Loredana e Giovanni (se state leggendo queste righe sapete già chi sono...), che hanno pensato a dare alla serata l'atmosfera di una festa tra amici, senza seriosi intenti accademici. Al resto ci ha pensato il calore degli scatenati membri di Stephen King-Italia, il miglior gruppo facebook italiano dedicato al Re, di cui Samuele (Giacomella!) è stato rappresentante, in quanto fondatore.
Nella speranza di rivedervi, dico grazie-sai a tutti.
Lunghi giorni e piacevoli notti
Maurizio
P.S. Samuele sa perchè ho messo fra parentesi il suo cognome. Mi odierà ancora? 😜
Maurizio...hai dato come sempre parole ai nostri pensieri. Grazie di esserci stato. Grazie a tutti gli amici, quelli che avevo visto vurtualmente e quelli che non avevano volto o nome. Mi sento orfana, ma passerà, perché so che vi vedrò ancora. Un abbraccio collettivo
RispondiEliminaGrazie a te, Rosanna. Ti abbraccio anch'io! :-)
RispondiEliminaGrazie per le tue parole.
RispondiEliminaCondivido tutto.
Se mi permetti aggiungo che da quel pomeriggio è tutto cambiato ed è una bella sensazione leggere i post e vedere quei piccoli quadratini con le facce e sapere chi sono, riconoscere chi si è incontrato.
per la prima volta non mi importava niente del salone, mi interessavano solo le persone.
Mi spiace solo non avere avuto più tempo per chiacchierare con tutti.
Ma ora lo posso fare qui, giusto?
Certamente! Benvenuto, Giorgio. :-)
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