4 maggio 2021
Nei primi giorni del 2013, ancora scosso dal massacro del 14 dicembre 2012 alla Scuola Elementare Sandy Hook di Newtown in Connecticut, Stephen King pubblicava Guns, un saggio breve sull'annoso problema della diffusione delle armi da fuoco negli Stati Uniti.
Uscì esclusivamente in formato ebook, offerto a un prezzo irrisorio, e dopo otto anni giunge finalmente in Italia, edito in volume per la prima volta al mondo, dopo essere comparso in Francia su rivista.
Tutto ciò è stato possibile grazie alla piccola realtà campana della casa editrice di Scampia Marotta & Cafiero, da sempre attenta ai temi sociali e ora sulla ribalta nazionale dopo aver ottenuto i diritti di pubblicazione di questo pamphlet firmato da Stephen King.
pp. 112
€ 15,00
10,5x21cm
Negli Stati Uniti le morti per arma da fuoco sono tuttora all'ordine del giorno, e una legge efficace sul controllo delle armi non ha ancora visto la luce, osteggiata dalla potente lobby della NRA (National Rifle Association), l'organizzazione a favore dei possessori di armi.
Se gli episodi criminosi, di varia origine e portata, si sono tragicamente trasformati in una realtà con cui gli americani hanno costantemente a che fare, quello che fece la differenza nel sentimento popolare nel caso della strage di Sandy Hook fu l'elevato numero di bambini che persero la vita: 20, tra i sei e i sette anni, uccisi freddamente dal ventenne Adam Lanza, che si suicidò prima dell'arrivo della polizia.
Si scoprì che il ragazzo aveva problemi psichici manifestati fin da piccolo, e le armi con cui mise in atto il suo piano erano a lui facilmente accessibili, regolarmente detenute in casa dalla madre Nancy.
Negli Usa il Secondo Emendamento della Costituzione garantisce dal 1791 il diritto dei cittadini a possedere armi da fuoco: qui scatta il primo punto di riflessione.
Stephen King, di fatto, non si schiera a favore del divieto assoluto di detenere un'arma (lui stesso ammette nel saggio di possedere tre pistole), ma ribadisce l'urgenza di un controllo accurato sulla stabilità mentale delle persone che le detengono, auspicando una minore facilità di acquisto anche di specifici equipaggiamenti d'assalto, più adatti all'uso militare che alla mera difesa personale.
"Gli Stati Uniti non hanno una popolazione più violenta di altre nazioni" - scrive il giornalista britannico Gary Younge nel saggio Un altro giorno di morte in America (2016) - "Quello che rende la società statunitense tanto letale è la diffusione delle armi."
Nelle pagine di Guns anche King tende a sfatare, a torto o a ragione, il mito della cultura americana della violenza: "L'asserzione secondo cui gli americani amano la violenza e se ne nutrono quotidianamente è una menzogna autoreferenziale promulgata da fondamentalisti religiosi e magnaccia delle armi esperti di propaganda. E' creduta da persone che non leggono romanzi, non giocano ai videogiochi, o non vanno spesso al cinema."
Un capitolo di Guns è dedicato anche al primo romanzo che scrisse da ragazzo, Ossessione (Rage - "rabbia" - il titolo originale), in commercio fino alla metà degli anni '90 ma che Stephen King decise di far ritirare dal mercato mondiale, a causa di alcuni episodi delittuosi in cui gli autori si mostrarono in parte influenzati dalla lettura del libro di King.
Ossessione narra di Charlie Decker, un liceale mentalmente fragile e con un rapporto difficile con un padre dispotico. Una mattina, Charlie si presenta a scuola con una pistola. Dopo aver freddato la professoressa di algebra, tiene in ostaggio la classe. Inizierà poi un perverso gioco psicologico che metterà i ragazzi di fronte a segreti e verità nascoste - cliccando qui trovate un approfondimento sulla storia editoriale del romanzo.
King ammette il dispiacere per la sofferta decisione di togliere dal commercio Ossessione: non è di sicuro la sua storia a poter essere identificata come causa originaria di determinati scoppi di violenza, ma Stephen King ha ritenuto più opportuno evitare di mettere benzina vicino al fuoco, consapevole che forse altre persone potrebbero identificarsi con Charlie, e tentare di emularlo.
Insomma, quello della disponibilità indiscriminata delle armi è un problema che incide su tanti aspetti della società americana: se un substrato di disagio e sofferenza che può sfociare in atti criminosi può annidarsi in qualunque popolazione, certamente, però, laddove il libero sfogo di una violenza latente è favorito da un'agevole accesso alle armi, il tasso di omicidi (e suicidi) è destinato ad aumentare.
Per conoscere meglio il punto di vista di Stephen King sull'argomento, dal 4 maggio il saggio Guns. Contro le armi è ordinabile in tutte le librerie italiane. Esiste anche una versione esclusiva con una copertina differente, in soli 1000 pezzi numerati, spedita a tutti coloro che hanno preordinato nei mesi scorsi il volume sul sito della Marotta & Cafiero, io ho ricevuto la copia n.432:
Poteva essere una buona cosa scrivere per i collezionisti o gli appassionati che esisteva la variant del libro.....ovviamente prima che andassero esaurite!!!!
RispondiEliminaUna notizia in più è meglio di una in meno...
Un saluto Alberto.
Infatti ne avevo parlato sui miei canali social, mostrando le due copertine tra cui i lettori dovevano scegliere nel sondaggio sulla pagina facebook della Marotta&Cafiero. Consiglio di seguirmi anche sui social network, dove pubblico con frequenza altri contenuti.
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