Il regista Rob Reiner ha parlato martedì ai giornalisti in una tavola rotonda dei successi che i suoi film hanno avuto passando indenni da una generazione all'altra. "Io faccio solo quello che mi piace, e spero che poi piaccia ad altri. Ma non lo sai mai prima." ha detto Reiner.
Si è dimostrato felicissimo del fatto che molti suoi fan adulti hanno dichiarato di vedere oggi i suoi film insieme ai propri figli. "Ci sono persone che hanno visto i miei film quando avevano 8 o 9 anni, e ora hanno bambini di 8 o 9 anni con cui li condividono. Non c'è nulla di più grande. E' una sensazione bellissima."
Su Stand by me:
"Gordie era il personaggio principale del racconto, ma non c'era una particolare storia emotiva alle spalle, quindi ho cercato di rifletterci su... Avevo bisogno di un gancio, di trovare una strada diversa. Quindi ho detto: 'Ok, Gordie: tuo padre è sconvolto perchè tuo fratello maggiore è morto, e tu andrai a cercare questo cadavere perchè non hai pianto al funerale di tuo fratello'. Così ho fatto di Gordie il personaggio principale, e ho potuto raccontare la storia."
Reiner ha detto che Stephen King (l'autore del racconto 'Il corpo' da cui è tratto Stand by me) è stato soddisfatto del cambiamento di direzione dato al finale della storia.
"Lui non riusciva a parlare", ricorda Reiner pensando alla prima volta che King ha visto la pellicola. "Si allontanò, tornò qualche minuto dopo e disse: 'Grande. La cosa migliore che sia stata mai tratta da un mio lavoro'..."
E' stato chiesto al regista anche come prepara i suoi film: "Ogni progetto è diverso" ha detto "In Stand by me ho avuto quattro bambini con poca esperienza. Così ho trascorso con loro due settimane dando loro lezioni di recitazione. La prima settimana abbiamo improvvisato, e la seconda abbiamo lavorato sulla sceneggiatura e le scene. Con il tempo, erano pronti a far fuoco, erano diventati una macchina ben oliata."
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