In una conferenza tenuta alcuni giorni fa in una scuola superiore negli Usa, King ha condiviso le sue opinioni sulla grammatica, gli stili di scrittura e le frasi che non vorrebbe mai leggere in un libro.
La scrittrice e insegnante Jessica Lahey, che lavora per The Atlantic.com gli ha posto alcune domande.
L. "Il manuale di William Strunk 'Elements of style' dice di 'omettere le parole inutili'. Tu scrivi libri lunghissimi, come si fa a decidere quali sono le parole da togliere?"
K. "Lo senti nella testa, ma non è mai giusto al primo colpo. La mia regola è che un racconto di 3000 parole andrebbe ridotto a 2500."
L. "In 'On Writing' hai identificato alcune frasi che andrebbero tolte dalla cassetta degli attrezzi: 'A questo punto' e 'Alla fine del giorno'. Ce ne sono altre?"
K. "'Alcune persone dicono', 'Molti credono' e altre di questo tipo che mi fanno venire voglia di prendere a calci qualcosa. Leggere buona narrativa credo sia paragonabile al passaggio dalla masturbazione al sesso."
L. "La virgola: sì o no?"
K. "Entrambe le soluzioni. Mi piacciono anche le frasi con un unico respiro."
L. "Hai esaltato i vantaggi di scrivere la prima bozza 'con la porta chiusa'. Ma come possono gli insegnanti incoraggiare i bambini a scrivere senza paura?"
K. "Da applicare ad una classe intera è molto difficile. Forse l'unica cosa migliore è dire allo studente che scrivere la verità è più importante della grammatica."
L. "Naturalmente, quando si è scritto qualcosa sulla carta, arriva il momento di farla leggere al mondo. Come hai affrontato il processo di revisione e correzione all'inizio della tua carriera?"
K. "Per chi è sensibile e insicuro bisogna combinare gentilezza e fermezza. Gli adolescenti sono delle corde tese..."
L. "Faccio molta lettura ad alta voce nella mia classe, perchè penso sia un metodo ottimo per insegnare il linguaggio ai ragazzi. Hai qualche lettura preferita che hai letto a voce alta?"
K. "Ho letto ai miei figli 'August Heat' di W.F. Harvey. Non volava una mosca quando arrivai alla fine. Anche Wilfred Owen è stato un successo. Poi siamo passati a 'Lo Hobbit' e poi al 'Signore degli Anelli'."
L. "Molti insegnanti lasciano che i ragazzi si appassionino alla lettura lasciando leggere loro ciò che preferiscono; altri li obbligano a prendere in mano testi molto impegnativi fin da subito. Qual è la via giusta?"
K. "Non bisogna far cadere nella disperazione i ragazzi, è giusto che leggano ciò che li attira, ma anche che conoscano la grande letteratura."
L. "Ritieni ancora che la vita di un insegnante di letteratura sia desolante e veda frustrate le ambizioni letterarie?"
K. "Purtroppo molti scrittori devono insegnare per portare il pane sulla tavola. Inevitabile che insegnare porti via energie creative e tempo."
L. "Pensi che grandi insegnanti si nasca o lo si diventi?"
K. "I buoni insegnanti possono essere addestrati (se hanno voglia d'imparare). I Grandi Maestri, come Socrate, invece ci nascono."
L. "Fai riferimento alla scrittura come a un mestiere più che ad un'arte. L'insegnamento cos'é? Una professione o un'arte?"
K. "Entrambe le cose. I migliori insegnanti sono artisti."
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