Si prospettano 20 storie in cui Stephen King mostra la sua abilità di narratore, spaziando tra vari generi: storie di criminalità e orrore, e anche un poema narrativo. QUI L'ARTICOLO INTERO
Alcuni estratti:
"Io sono il tizio che crea i mostri, ma questo non significa che non sappia fare anche altro."
"Nelle tue introduzioni descrivi spesso come un'idea resta in te e si fissa per anni, finchè qualcosa ti ci fa ritornare sopra. Scrivi le tue idee da qualche parte?"
"Non butto giù nulla. [...] Le cattive idee se ne vanno da sole, è un processo naturale. E' come gettare dei pezzi di crackers in un setaccio. Le briciole si perdono e rimangono i pezzi grandi."
Sulla sua ancora attuale verve creativa: "Non sono poi così prolifico come un tempo. [...] Una volta scrivevo anche 4 libri all'anno. [...] Sono sempre felice se ho due o tre idee in testa.
"Io prendo spunto dalla mia esperienza o dalle mie letture e li metto in una storia che spero possa divertire la gente. Questo è il lavoro principale: intrattenere. Le confessioni dopo un po' risultano noiose... E' il motivo per cui non mi vedo a scrivere un libro di memorie."
"Cosa ti ha spinto a scrivere storie di paura?"
"Niente in particolare. E' qualcosa che c'è nel DNA. Scoprii a 8 o 9 anni una scatola in soffitta con dei libri di mio padre, da lì iniziai a guardare film horror. [...]
"Di cosa hai paura?"
"Di tutto? Della morte, ma non quanto dell'Alzheimer."
[fonte: nytimes.com]
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