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Alessandro Tenaglia |
Scegliere IT come romanzo di riferimento è stata una scelta azzeccatissima, la storia di Derry è la summa della concezione del Male che invade il mondo e le nostre menti. Il diavolo (Pennywise) come presenza concepibile solo se gli esseri umani gli offrono accoglienza nel loro cuore. Dio è invece l'àncora di salvezza, l'entità a cui rivolgersi anche nel dubbio sulla sua esistenza.
L'autore ci mostra come nell'opera kinghiana magia pagana e fede si intreccino, remando contro la razionalità, quella stessa razionalità che non permette a Stan Uris di credere fino in fondo, e che lo spingerà a ritirarsi dalla lotta contro IT, metafora delle paure di tutti noi.
La dicotomia tra Bene e Male domina anche L'ombra dello scorpione, ma in IT la lotta psicologica parte dall'infanzia, costringe a fare i conti coi ricordi giovanili, quel periodo magico della vita che decide le persone che diventeremo, con tutte le implicazini psicanalitiche freudianei sull'infanzia, sugli eventi che da adulti tendiamo a rimuovere, come faranno i Perdenti.

D'altronde, nella dedica ai figli King fa una vera e propria dichiarazione di fede: "La magia esiste".
Lunghi giorni,
Maurizio
Il saggio di Alessandro Tenaglia è edito da Claudiana nella collana Nostro Tempo (2016)
Ottima recensione, complimenti :)
RispondiEliminaHo dedicato appositamente un post a questo volume perchè mi è sembrato un testo valido, in cui non si esagera nelle interpretazioni, come spesso accade. ;-)
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